LA PATATA PROTAGONISTA, DOMANI(18 AGOSTO), A SAN SEVERINO LUCANO
La patata al centro dell’attenzione domani (18 agosto) a San Severino Lucano dove alle 18,30 sarà presento il quaderno dell’ALsia sulle antiche varietà della patata del Pollino e alle ore 20,30 si terrà la sagra della patata del Pollino.
La “Marca” e la “Paesana”, i due ecotipi di patata, erano quasi scomparse, in questi ultimi anni il sindaco Franco Fiore insieme al gruppo esecutivo ha voluto riportarle all’attenzione degli agricoltori a cui ha proposto la coltivazione per cercare di sviluppare l’economia delle contrade Villaneto e Mancini, particolarmente vocate a tale produzione. L’obiettivo è quello di accrescere l’economia della cittadina del Pollino mettendo nel paniere dei prodotti del Parco anche la patata, quella a pasta bianca (Marca) o gialla (Paesana) un tempo tra i nutrimenti base dell’alimentazione del popolo di San Severino Lucano oggi quasi scomparse. In particolare la prima non è farinosa e ha il pregio di non sfaldarsi durante il processo di cottura. Ha una consistenza soda e la cottura uniforme la rende adatta a molteplici preparazioni. É ideale per la panificazione. Le due varietà, prodotte a una altezza di 600-800 metri nelle località Villaneto e Mancini, fruiscono di un sistema di coltivazione caratterizzato dall'impiego come fertilizzante di letame e dalla totale assenza di integratori chimici.
Dopo la ricerca e la rimessa in produzione dei due bulbi, è stata coinvolta l’Alsia che si è occupata della caratterizzazione genetica e bio agronomica della varietà tipica, per altro già inserita nell’elenco delle biodiversità orticole della regione Basilicata e candidata alla iscrizione nell'Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.
“Vogliamo salvaguardare questo alimento in via d’estinzione – ha detto Fiore – perché riteniamo cha abbia tutte le caratteristiche per entrare a far parte di quelle colture che sono espressione del nostro mondo agricolo. Il recupero e la valorizzazione di antiche varietà orticole come la patata è importante sia per evitare l’abbandono di terreni, sia per dare la possibilità a tante persone di integrare il proprio reddito con la vendita di prodotti tradizionali e genuini. La patata ha le carte in regola per entrare nelle strategie di offerta turistica ed affiancare alle bellezze naturali del Pollino, alla nostra cultura, l’enogastronomia tipica e di qualità”.