RICORDATI I CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
San Severino Lucano ha ricordato i martiri della prima guerra mondiale. La scuola in prima linea nella celebrazione dell’anniversario che ricorda la firma dell’armistizio per la fine del conflitto mondiale del 1915-18, in una manifestazione promossa dall’associazione Myosotis guidata da Maria Marino in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro Loco del Pollino presiedute rispettivamente da Franco Fiore e Rosario La Sala. Dopo aver ricordato i caduti con una Messa di Suffragio celebrata dal parroco della Chiesa Parrocchiale Padre Antonio Allegretti, in corteo studenti, cittadini e organizzatori hanno raggiunto il monumento ai caduti per la deposizione di una corona di fiori. Dopo il canto dell’Inno Nazionale il sindaco Fiore ha parlato di quella triste pagine di storia e ricordato dell’importanza di ricordare per riflettere su valori quali pace, solidarietà, oltre al sacrificio di tanta gente. Stessi valori che hanno ricordato gli studenti. Questa celebrazione hanno detto i giovani ha un valore altissimo e non serve per ricordare una vittoria, ma per esaltare il valore della pace e il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la vita per vivere in un mondo pacificato. Le guerre, hanno detto, non hanno risparmiato San Severino Lucano, molti furono risparmiati dalla falce della morte ma tornarono a casa con i segni della lotta e dei patimenti e con i ricordi delle brutture della guerra, altri non tornarono, precisamente 89, 50 nella prima e la rimanente parte nella seconda guerra mondiale. Con poesie e canti gli studenti hanno esaltato la pace e dopo aver letto alcune lettere inviate dal fronte ai familiari e testimonianze di quei giorni terribili hanno letto i nomi di tutti i sanseverinesi caduti nella prima guerra mondiale. Hanno chiuso la manifestazione con il canto della Leggenda del Piave, che hanno definito “documento dell’atmosfera che si viveva nell’Italia del 1919: la guerra era già finita e nella canzone non c’è traccia delle sofferenze e della paura della morte, vengono esaltati piuttosto la vittoria, l’eroismo dei soldati e il patriottismo”